In Italia la sentieristica di Alpi e Appennini (oltre 60.000 Km) è gestita dal CAI, il Club Alpino Italiano.
Il CAI è un’associazione costituita da soci volontari riuniti in sezioni e sottosezioni che vengono coordinate in raggruppamenti regionali.
Secondo la legge italiana il CAI è l’organismo che deve provvedere al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche. Dal 1990 è attivo il progetto denominato “Sentiero Italia”, che ha dato il via ad un grande progetto di pianificazione e uniformità della segnaletica a livello nazionale che ancora oggi prosegue nell’ottica di una gestione più efficiente della rete sentieristica.
Al fine di gestire nel migliore dei modi la sentieristica nazionale ogni sentiero viene identificato sul terreno attraverso una numerazione a tre cifre.
I colori adottati dal CAI per la segnaletica sono il bianco e il rosso che vengono utilizzati sia per la segnaletica orizzontale che per quella verticale. Il colore rosso è ben visibile di giorno, spicca sulle cortecce degli alberi e sul grigio delle pietre, ancor di più quando il bosco è innevato; il segno bianco, invece, è riflettente di notte alla luce delle frontali e si accende nel buio del bosco.
La segnaletica verticale, posizionata su appositi sostegni, generalmente è costituita da tabelle contenenti informazioni sulle località di destinazione, tempi di percorrenza e il numero del sentiero. La segnaletica orizzontale invece è formata da segnavia a vernice posti su massi o tronchi lungo il sentiero per dare l’informazione di continuità e conferma del percorso.
Le più comuni tabelle previste per la segnaletica verticale sono la tabella segnavia, la tabella di località e il tabellone;
- tabella segnavia: a forma di freccia serve per indicare direzione e numero del sentiero, le mete raggiungibili e il tempo medio necessario per raggiungerle (circa 250/300 metri dislivello ora);
- tabella località: contiene il nome della località e la relativa quota, solitamente viene posta sullo stesso palo di sostegno della tabella segnavia;
tabellone: è un pannello informativo posizionato nei principali luoghi d’accesso alle reti sentieristiche, riporta note di carattere storico/ambientale, una cartografia schematica e l’elenco degli itinerari.
La segnaletica orizzontale è formata da segnavia semplice (fettuccia), segnavia a bandiera, picchetto segnavia e ometto in pietra;
- segnavia semplice o a fettuccia: viene usato per indicare continuità, è posto nelle immediate vicinanze dei bivi e ogni 2-300 metri se il sentiero è evidente, altrimenti a distanza più ravvicinata;
- segnavia a bandiera: indica il numero del sentiero e viene posizionato all’inizio del sentiero e in prossimità di bivi ed in altri punti dove è utile confermare la giusta continuità dell’itinerario.
- picchetto segnavia: viene utilizzato lungo sentieri che attraversano terreni aperti o pascoli privi di elementi naturali di riferimento sui quali apporre i segnavia;
- ometto in pietra: sostituiscono in ambiente roccioso i picchetti e costituiscono un sistema di segnaletica efficace, naturale, e duraturo.
Picchetto segnavia Omino di pietra
Assieme ai segnali bianco rossi possiamo trovare nei boschi (soprattutto quelli gestiti) dei segni giallo rossi o blu bianchi, questi solitamente sono simboli tracciati dalla Forestale per segnare le particelle boschive, ovvero la suddivisione delle varie zone di bosco. Tali segnali, spesso accompagnati da un numero che identifica la particella, non indicano alcun sentiero.
Sentieri tematici tracciati da enti differenti dal CAI, come pro loco o associazioni naturalistiche, possono avere delle differenti indicazioni che solitamente vengono indicate in un tabellone all’inizio dell’itinerario.
La conoscenza dei diversi segnavia e soprattutto del numero del sentiero riduce in maniera sensibile la possibilità di perdersi e, in caso di incidente, permette ai soccorsi di raggiungerci nel più breve tempo possibile.